L’idea
dell’unione dei Paesi europei fu originariamente concepita dopo la Prima Guerra
Mondiale anche per favorire la fine dei contrasti politici ed economici, che
furono tra le cause che determinarono la Seconda Guerra Mondiale. Il primo
passo in questa direzione fu nel 1951 (18 aprile) la creazione della Comunità
Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA) con il Trattato di Parigi (clikka qui), su iniziativa di Jean Monnet e
di Robert Schuman. Il Trattato fu stipulato fra Belgio, Francia, Germania
Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi; aveva lo scopo di gestire con
linee comuni la produzione delle risorse carbo-siderurgiche. Negli anni
Cinquanta era pienamente in atto la cosiddetta ‘Guerra Fredda’ tra Est ed
Ovest. Nel ’56 vennero duramente
represse dai carri armati sovietici le proteste di piazza in Ungheria contro il
regime comunista; nel ’57 l’Unione Sovietica conquistò il primato
nell’esplorazione dello spazio con il lancio in orbita del primo satellite, lo
Sputnik. Nello stesso anno (1957) il Trattato di Roma, concluso fra i sei Paesi
fondatori della CECA, istitui la CEE (clikka qui), la Comunità Economica Europea,
che nella pratica istituiva il ‘Mercato Comune’, ovvero una zona nel cui ambito
merci, servizi, persone e capitali avrebbero potuto circolare liberamente.
Veniva così creata un’area economica unificata, con condizioni paritarie di
libera concorrenza tra le imprese, stabilendo inoltre omogenee condizioni di
scambio di prodotti e servizi. In concreto non trovano più applicazione nei
reciproci scambi i dazi doganali, ovvero
quelle imposte che colpiscono le merci al momento del loro passaggio da uno
Stato all'altro. Oltre al Trattato istitutivo della CEE a Roma venne firmato
quello che relativo alla nascita della
Comunità Europea dell'Energia Atomica (clicca qui),
concepito per coordinare i programmi di ricerca
e le iniziative degli Stati allo scopo di promuovere un uso pacifico
dell’energia nucleare. I Trattati di Roma avevano creato fra i sei Stati
fondatori una comunità di escusivo contenuto economico. Quest’area si allargò
con l’adesione della Danimarca, dell’Irlanda, e del Regno Unito nel 1973. Nel
1979 venne eletto per la prima volta a suffragio universale il Parlamento
Europeo. Il Parlamento Europeo nacque con sede a Strasburgo nel 1951 come
assemblea comune dei Paesi della CECA. Allora aveva 78 membri indicati dai
governi dei sei Stati membri, previa consultazione dei rispettivi parlamenti
nazionali. Dopo i Trattati di Roma l’assemblea venne allargata a 142 membri,
individuati con le medesime modalità. Nel 1962 l’assemblea acquisì
ufficialmente il nome di Parlamento Europeo e, con l’entrata della Danimarca,
il Regno Unito e l’Irlanda, il numero dei parlamentari fu elevato a 198 membri.
Nel 1981 la Grecia diventò il decimo Stato membro della CEE, mentre il Portogallo
e la Spagna aderirono nel 1986. Nel 1986
venne firmato a Lussemburgo l’Atto Unico Europeo (clikka qui), finalizzato a calibrare i
meccanismi di funzionamento del mercato comune, procedendo altresì anche ad una
revisione dei Trattati di Roma. La comunità europea, integrata da nove Stati,
aveva ancora soltanto contenuto economico. ROBERTO RAPACCINI

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